Per comunicare sicurezza ed igiene ai vostri Clienti. Per evitare il rischio di infezioni. Per tutelare la vostra salute e quella dei vostri collaboratori.
… perché decidere di differenziarsi per professionalità e qualità è una scelta che paga sempre! Sono
tante le motivazioni che dovrebbero farvi capire quanto sia importante
sterilizzare le attrezzature che utilizzate durante le vostre giornate
di lavoro: aghi, pinzette, forbici, ecc… Ogni centro estetico,
infatti, deve essere in grado di garantire la sicurezza a tutti i
Clienti e i membri dello staff, seguendo poche e semplici procedure,
attenendosi nello stesso tempo a quanto dettato dal decreto legislativo 626/94. Tale
decreto, infatti, prevede che si debbano adottare le misure di
sicurezza più evolute dal punto di vista tecnico e scientifico. La sterilizzazione se effettuata solo con sostanze chimiche o con apparecchiature obsolete ed inadeguate può comportare rischi di infezione. Ecco
perché è necessario porre la massima attenzione nella fase di scelta
del sistema di sterilizzazione da inserire all’interno del proprio
Centro. Qual è il più sicuro? Senza dubbio l’autoclave, ma vediamo nello specifico anche le altre attrezzature maggiormente utilizzate.Sterilizzazione con palline al quarzo:
l’uso di apparecchi con palline di quarzo ad alta temperatura per la
sterilizzazione è il sistema più economico, ma non è adeguato dal punto
di vista igienico in quanto presenta i seguenti gravi svantaggi: - la sterilizzazione ottenuta è solo parziale, infatti, è la sola punta dello strumento che viene inserita nello sterilizzatore; -non sempre si raggiunge una temperatura ottimale ed uniforme per la sterilizzazione; - può danneggiare lame e taglienti; - non permette l´imbustamento degli strumenti sterilizzati per una corretta conservazione; - non
fornisce, come l´autoclave, un riscontro cartaceo di avvenuta
sterilizzazione che possa far fronte ad eventuali contestazioni.
rappresenta
un buon sistema di sterilizzazione per tutti gli oggetti resistenti
alle alte temperature, ma ha comunque alcuni svantaggi: - può rovinare gli strumenti, danneggiando soprattutto lame e taglienti; - riduce la vita dei dispositivi e delle attrezzature trattate; - ha lunghi tempi di trattamento; - non è in grado di sterilizzare materiali termoplastici e in gomma; - non dà alcuna forma di tutela giuridica.
Sterilizzazione con lampada UV:la
velocità nel distruggere in breve tempo qualunque microrganismo ne
rappresenta, secondi molti, il punto di forza ma, nonostante ciò, anche
questo tipo di sterilizzazione possiede alcuni svantaggi: - ha una penetrazione della radiazione scarsa o nulla; - svolge l’effetto unicamente sulla superficie dell’attrezzo; - non permette l’imbustamento del prodotto; - non è un prodotto certificato per la sterilizzazione; - non dà alcuna forma di tutela giuridica. Per finire: l’autoclave, considerata il metodo più sicuro per la sterilizzazione. Nel
2004, è stata emanata una normativa a livello europeo (EN 13060) che ha
definito in modo chiaro e preciso la classificazione dei carichi e
delle caratteristiche che deve possedere un’autoclave per poter
sterilizzare. I carichi sono stati classificati nel seguente modo: -
materiali ferrosi e solidi: sono tutti gli strumenti che possono essere
sottoposti a sterilizzazione e non hanno cavità o altri ostacoli per la
penetrazione del vapore;- corpi porosi: sono materiali semplici o composti in grado di assorbire i fluidi (tessuti, camici, garze, medicazioni, ecc…;-
corpi cavi: tutti i materiali o dispositivi con cavità, ostruzioni,
ecc… Questi si suddividono in due classi; sono infatti di tipo A le
turbine, i manipoli e i dispositivi di piccole dimensioni o con fori
ciechi, mentre sono di tipo B tutte le cannule, i tubi e i dispositivi
che presentano passaggi considerevoli. In base ai carichi da sterilizzare, la normativa ha poi definito le caratteristiche di un’autoclave. Non ne esiste, infatti, come si potrebbe pensare una sola tipologia, ma ben tre: - autoclave di tipo B (Big
small sterilizer – Grande e piccola sterilizzatrice): in grado di
sterilizzare materiali porosi (tessuti in genere), corpi cavi di tipo A e
tutti i materiali termoplastici resistenti, materiali ferrosi,
imbustati o liberi; - autoclave di tipo N
(Naked solid – Solidi sfusi): in grado di sterilizzare strumenti
ferrosi piani non imbustati, quindi destinati all’uso immediato degli
stessi; - autoclave di tipo S
(Specified by the manufacturer - Specificati dal produttore): in grado
di sterilizzare corpi cavi di tipo B oltre a termoplastici resistenti,
materiali ferrosi liberi ed imbustati. In
conclusione si può affermare che la scelta dell’autoclave da inserire
all’interno del proprio Centro va fatta in base ai carichi che si devono
sterilizzare.
Utile sottolineare anche il fatto che, la
normativa EN 13060, prevede una periodica verifica del corretto
funzionamento mediamente appositi test di controllo da parte
dell’utilizzatore.
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